Natale, Panettoni e Pandori ma non solo

2 Dicembre 2021   Professoressa Rigobello Alimentazione

Progetto in collaborazione con MASTER NUTRIPESA
Nutrizione di popolazione, Educazione e Sicurezza Alimentare
Università degli Studi di Padova

a cura della Prof.ssa Maria Pia Rigobello

Si avvicina l’inverno e, con esso, il Natale ed ecco che in pasticcerie, forni e supermercati cominciano a comparire i dolci tipici di questo periodo dell’anno, dei quali i più diffusi sono ovviamente il panettone e il pandoro. Se però esaminiamo le tradizioni locali, ci rendiamo conto che ogni regione ha almeno un proprio dolce natalizio tipico, fatto con ingredienti legati alla storia produttiva della zona, spesso non di particolare pregio ma con i quali si preparano dolci saporiti.

 

SPECIALITA’ REGIONALI:

Ricordiamo infatti le varie categorie di pani speziati che vanno dal Pandolce genovese con uva passa, frutta candita, zucca candita e pinoli al Panforte di Siena con miele, frutta secca, cannella e noce moscata e il Panpepato di larghe zone dell’Italia centrale.

 

CARATTERISTICHE NUTRIZIONALI:

Da un punto calorico non c’è dubbio che questi sono alimenti molto energetici e che quindi vanno consumati con una certa parsimonia e nell’ambito di uno stile di vita sano. 100 g di panettone in media forniscono 340-390 kcal mentre la medesima quantità di pandoro è leggermente più calorica attestandosi intorno a 400-410 kcal. Questo dipende dalla quantità di ingredienti, come burro e uovo, usati nella preparazione e dalla quantità di frutta secca e candita aggiunta all’impasto, naturalmente al netto di eventuali farciture con cioccolato, creme, glasse e altro.

In generale le calorie fornite dai dolci di tradizione locale non si discostano molto da quelle del panettone e del pandoro, perché gran parte degli ingredienti sono comuni. Naturalmente anche questi dolci, grazie ad alcuni degli ingredienti citati sopra, hanno una piccola quantità di fibre, di vitamine, di acidi grassi insaturi conferite, ad esempio, dalla frutta secca, ma la cui quantità non è certo di rilievo nell’alimentazione generale quotidiana, come le proteine che sono presenti in piccola quantità (intorno al 6-10%). È invece importante la quantità di carboidrati che, assieme con i grassi eventualmente presenti nell’impasto, forniscono la maggior parte delle calorie. Quindi va tenuto presente il loro apporto calorico che, in certi casi, può raggiungere quello di un piatto di pasta condita e deve quindi essere computato nel carico calorico quotidiano.

MODALITA’ PER LA CONSUMAZIONE:

A ciò aggiungiamo che abitualmente questi dolci vengono consumati a chiusura del pasto e quindi quando il nostro organismo ha già in circolo abbastanza glucosio da soddisfare le nostre necessità metaboliche ed energetiche e l’apporto ulteriore determinato dall’assunzione del dolce finisce per favorire un aumento dell’indice di massa corporea, cosa questa da evitare.

Infatti, se prendiamo ad esempio il panettone, esso è un dolce con un indice glicemico decisamente elevato, ma la stessa quantità ha un effetto metabolico diverso da quello detto, se viene consumata lontano dai pasti. Per esempio il panettone e il pandoro nella colazione possono sostituire altre fonti di carboidrati, e in questo caso il loro apporto glucidico non si somma con quello degli altri alimenti presenti in un pasto completo.

Se consideriamo poi che questi dolci vengono consumati non continuativamente ma solo nel periodo natalizio possiamo concludere che, a meno di particolari esigenze sanitarie, non è il caso di privarsi di una fetta di panettone a Natale, ma è invece opportuno fare attenzione alla quantità e alla frequenza di assunzione che possono facilmente sfuggire al nostro controllo specialmente se consideriamo l’aspetto sociale e familiare delle festività natalizie.