
Progetto in collaborazione con il Dipartimento di Medicina Animale, Produzioni e Salute dell’Università degli Studi di Padova.
A cura della Prof.ssa Rebecca Ricci
Medico Veterinario Nutrizionista, PhD
European Specialist in Veterinary and Comparative Nutrition
Professore Associato
Dipartimento di Medicina Animale Produzioni e Salute
Università degli Studi di Padova
e-mail: rebecca.ricci@unipd.it
Il caldo lo sentono anche loro
L’arrivo del caldo porta con sé inevitabili complicazioni che i proprietari di cani e gatti devono gestire nel corso di tutta la stagione estiva, al fine di garantire il benessere dei propri amici a quattro zampe e proteggerli dalle conseguenze dovute al calore. Ecco alcuni degli aspetti, a volte sottovalutati, che vanno considerati per proteggere gli animali dal caldo nei periodi di afa più intensa:


Non sudano
A differenza degli umani, cani e gatti non sudano, quindi non hanno la nostra stessa capacità di termoregolare attraverso la cute; in compenso, gli animali domestici utilizzano altre due tecniche ovvero la respirazione (mantenendo la bocca aperta e lasciando che la saliva evapori, ciò consente di eliminare calore) e la sudorazione attraverso i cuscinetti digitali (motivo per cui vi può capitare di trovare le loro impronte sul pavimento). L’efficienza di questi meccanismi, tuttavia, si riduce man mano che il clima si fa più torrido, pertanto esposizioni prolungate a temperature particolarmente alte possono esitare nei colpi di calore, potenzialmente fatali. Sono soprattutto le razze brachicefale (ad es. carlini, bulldog inglesi, bouledogue francesi) aventi una respirazione meno funzionale a correre i rischi maggiori. Al fine di garantire la dissipazione del calore, è fondamentale mantenere gli animali costantemente idratati: più ciotole di acqua fresca dovrebbero sempre essere a disposizione dell’animale, e quando si viaggia bisogna ricordarsi di portare una borraccia riservata esclusivamente a lui. Un altro consiglio utile è quello di bagnare l’animale con acqua fresca nelle ore più calde della giornata per garantirgli refrigerio.
Possono scottarsi
Gli animali si possono scottare proprio come capita a noi. Generalmente sono più a rischio cani e gatti a pelo corto, con mantello di colore chiaro e con la pelle rosa; i cani albini in particolare sono quelli più predisposti a scottature. Le zone più facilmente colpite sono quelle meno protette dal pelo, come le estremità delle orecchie o il naso. Per evitare spiacevoli sorprese, è sufficiente spalmare una crema solare adatta all’animale nelle aree a rischio prima dell’esposizione al sole estivo (vanno evitate le creme a base di ossido di zinco, tossiche per i cani; è meglio chiedere un consiglio al proprio Medico Veterinario prima di acquistare qualsiasi prodotto).
Attenzione ai polpastrelli
Se una superficie è troppo calda per consentirci di camminarci a piedi nudi, allora sarà troppo calda anche per i polpastrelli di cani e gatti. Che si tratti della sabbia rovente o di un marciapiede in asfalto surriscaldato, bisogna evitare che le zampe dell’animale vi trascorrano molto tempo a contatto diretto, pena lo sviluppo di lesioni che lo farebbero stare male e vi costringerebbero alla visita dal Medico Veterinario.
No alla tosatura
Si potrebbe pensare che tosare il cane in estate sia utile per aiutarlo a stare più fresco. Non è così! Il mantello aiuta gli animali a isolarsi anche dal caldo, quindi tosarlo non solo non serve ma potrebbe essere addirittura controproducente. Senz’altro va bene accorciare il mantello dei cani a pelo lungo, ma sono sconsigliate tosature “imponenti”. Piuttosto, si consiglia di spazzolare il cane frequentemente per facilitare la naturale perdita del pelo e il successivo ricambio.
Non dimentichiamoli in auto
Il consiglio più scontato (ma non per questo meno importante) di tutti: bisogna assolutamente evitare di lasciare il cane in auto, nemmeno col finestrino abbassato! Purtroppo, a causa di quest’errore ancora oggi muoiono cani ogni estate. La regola è molto semplice, anche quando diciamo “ma è solo per poco tempo”, quel poco è già troppo!