La corretta conservazione degli alimenti per cani e gatti

5 Giugno 2020   Prof.ssa Rebecca Ricci Amici animali

Progetto in collaborazione con il Dipartimento di Medicina Animale, Produzioni e Salute dell’Università degli Studi di Padova.

A cura della Prof.ssa Rebecca Ricci

Medico Veterinario Nutrizionista, PhD
European Specialist in Veterinary and Comparative Nutrition
Professore Associato
Dipartimento di Medicina Animale Produzioni e Salute
Università degli Studi di Padova
e-mail: rebecca.ricci@unipd.it

La corretta conservazione degli alimenti svolge un ruolo chiave per il mantenimento della salubrità e delle proprietà di ciò che mangiamo. Ciò è vero tanto per i prodotti ad uso umano, quanto per quelli destinati ai nostri amici a quattro zampe. I processi di deterioramento che si possono verificare in seguito a uno stoccaggio non idoneo sono numerosi e sono sia di natura microbiologica (come la crescita di batteri e muffe) che chimica (come l’irrancidimento dei grassi e la putrefazione delle proteine). In entrambi i casi, le dirette conseguenze sono la perdita delle qualità nutrizionali degli alimenti e l’alterazione delle caratteristiche organolettiche, ovvero la modifica di consistenza, gusto e odore dei prodotti. Le variazioni sensoriali possono esitare in un minor consumo di cibo da parte dell’animale, mentre il consumo di alimenti contenenti elevate cariche microbiologiche o sostanze tossiche derivanti dal deterioramento può avere delle ripercussioni sulla sua salute. Per questi motivi è fondamentale imparare a conservare correttamente anche il loro cibo.

Quali sono dunque le buone pratiche di conservazione che possiamo mettere in atto per prevenire che si verifichino tali fenomeni?

  1. Conservare il mangime in un luogo fresco e asciutto, al riparo dalla luce e dal calore: le condizioni di elevata umidità, l’esposizione alla luce e le alte temperature accelerano i processi deteriorativi; specialmente in estate, prestiamo particolare attenzione a riporre il mangime nel luogo più fresco della casa.
  2. Sia la confezione originale che i bidoni in plastica appositi per il pet food sono un valido contenitore per lo stoccaggio, a patto che siano attentamente richiusi dopo ogni utilizzo in modo da ridurre al minimo il contatto con l’ossigeno atmosferico, altro fattore che influenza negativamente la conservazione delle crocchette; in caso di utilizzo dei bidoni per la conservazione del pet food, sarebbe opportuno ripulirli ad ogni ciclo di utilizzo per evitare che residui e briciole depositatosi sul fondo o sulle pareti irrancidiscano e contaminino le nuove crocchette.
  3. Controllare, al momento dell’acquisto, che sulla confezione del mangime sia riportato l’utilizzo degli antiossidanti (come la Vitamina E), fondamentali per prevenire l’irrancidimento; sempre sulla confezione, controllare e rispettare la data di scadenza.
  4. Non somministrare all’animale un alimento che abbia sviluppato odori anomali.
  5. Nel caso degli alimenti umidi, conservarli in frigorifero dopo l’apertura e somministrarli entro 24-48 ore.
  6. Nel caso delle diete casalinghe, applicare la stessa cura nelle pratiche di conservazione della carne e del pesce che useremmo per i cibi destinati al consumo da parte nostra; è di fondamentale importanza mantenere gli oli ad alto contenuto di acidi grassi omega-3 (come l’olio di salmone, di fegato di merluzzo o di semi di lino) a temperatura di refrigerazione e somministrarli preferibilmente entro 2 mesi dall’apertura; al momento dell’acquisto, prediligere sempre le confezioni di olio scure e opache piuttosto che quelle trasparenti.

Il ruolo della conservazione degli alimenti per cani e gatti non deve mai essere trascurato, sia nel caso delle diete industriali che in quello delle diete casalinghe. L’applicazione di queste poche e semplici pratiche da seguire nella quotidianità permette di tutelare la salute dei nostri animali domestici. In caso di dubbi relativi a questo argomento o di ripetuti episodi di rifiuto dell’alimento da parte dell’animale, rivolgiamoci al nostro Medico Veterinario di fiducia.