
Progetto in collaborazione con il Dipartimento di Medicina Animale, Produzioni e Salute dell’Università degli Studi di Padova.
A cura della Prof.ssa Rebecca Ricci
Medico Veterinario Nutrizionista, PhD
European Specialist in Veterinary and Comparative Nutrition
Professore Associato
Dipartimento di Medicina Animale Produzioni e Salute
Università degli Studi di Padova
e-mail: rebecca.ricci@unipd.it
La corretta conservazione degli alimenti svolge un ruolo chiave per il mantenimento della salubrità e delle proprietà di ciò che mangiamo. Ciò è vero tanto per i prodotti ad uso umano, quanto per quelli destinati ai nostri amici a quattro zampe. I processi di deterioramento che si possono verificare in seguito a uno stoccaggio non idoneo sono numerosi e sono sia di natura microbiologica (come la crescita di batteri e muffe) che chimica (come l’irrancidimento dei grassi e la putrefazione delle proteine). In entrambi i casi, le dirette conseguenze sono la perdita delle qualità nutrizionali degli alimenti e l’alterazione delle caratteristiche organolettiche, ovvero la modifica di consistenza, gusto e odore dei prodotti. Le variazioni sensoriali possono esitare in un minor consumo di cibo da parte dell’animale, mentre il consumo di alimenti contenenti elevate cariche microbiologiche o sostanze tossiche derivanti dal deterioramento può avere delle ripercussioni sulla sua salute. Per questi motivi è fondamentale imparare a conservare correttamente anche il loro cibo.
Quali sono dunque le buone pratiche di conservazione che possiamo mettere in atto per prevenire che si verifichino tali fenomeni?
- Conservare il mangime in un luogo fresco e asciutto, al riparo dalla luce e dal calore: le condizioni di elevata umidità, l’esposizione alla luce e le alte temperature accelerano i processi deteriorativi; specialmente in estate, prestiamo particolare attenzione a riporre il mangime nel luogo più fresco della casa.
- Sia la confezione originale che i bidoni in plastica appositi per il pet food sono un valido contenitore per lo stoccaggio, a patto che siano attentamente richiusi dopo ogni utilizzo in modo da ridurre al minimo il contatto con l’ossigeno atmosferico, altro fattore che influenza negativamente la conservazione delle crocchette; in caso di utilizzo dei bidoni per la conservazione del pet food, sarebbe opportuno ripulirli ad ogni ciclo di utilizzo per evitare che residui e briciole depositatosi sul fondo o sulle pareti irrancidiscano e contaminino le nuove crocchette.
- Controllare, al momento dell’acquisto, che sulla confezione del mangime sia riportato l’utilizzo degli antiossidanti (come la Vitamina E), fondamentali per prevenire l’irrancidimento; sempre sulla confezione, controllare e rispettare la data di scadenza.
- Non somministrare all’animale un alimento che abbia sviluppato odori anomali.
- Nel caso degli alimenti umidi, conservarli in frigorifero dopo l’apertura e somministrarli entro 24-48 ore.
- Nel caso delle diete casalinghe, applicare la stessa cura nelle pratiche di conservazione della carne e del pesce che useremmo per i cibi destinati al consumo da parte nostra; è di fondamentale importanza mantenere gli oli ad alto contenuto di acidi grassi omega-3 (come l’olio di salmone, di fegato di merluzzo o di semi di lino) a temperatura di refrigerazione e somministrarli preferibilmente entro 2 mesi dall’apertura; al momento dell’acquisto, prediligere sempre le confezioni di olio scure e opache piuttosto che quelle trasparenti.
Il ruolo della conservazione degli alimenti per cani e gatti non deve mai essere trascurato, sia nel caso delle diete industriali che in quello delle diete casalinghe. L’applicazione di queste poche e semplici pratiche da seguire nella quotidianità permette di tutelare la salute dei nostri animali domestici. In caso di dubbi relativi a questo argomento o di ripetuti episodi di rifiuto dell’alimento da parte dell’animale, rivolgiamoci al nostro Medico Veterinario di fiducia.