Le straordinarie capacità olfattive di cani e gatti

Cane e gatto si annusano

5 Novembre 2020   Prof.ssa Rebecca Ricci Amici animali

Progetto in collaborazione con il Dipartimento di Medicina Animale, Produzioni e Salute dell’Università degli Studi di Padova.

A cura della Prof.ssa Rebecca Ricci

Medico Veterinario Nutrizionista, PhD
European Specialist in Veterinary and Comparative Nutrition
Professore Associato
Dipartimento di Medicina Animale Produzioni e Salute
Università degli Studi di Padova
e-mail: rebecca.ricci@unipd.it

Ogni giorno condividiamo tanti momenti ed esperienze con i nostri amici a quattro zampe, ma spesso non teniamo in considerazione quanto la loro percezione del mondo possa essere diversa dalla nostra. Infatti, mentre noi viviamo principalmente di immagini e di suoni, la realtà in cui sono immersi cani e gatti è costituita prevalentemente da odori. Nonostante questo sia un fatto risaputo, non è facile per l’uomo immedesimarsi in situazioni calibrate su un altro senso: anche se provassimo a chiudere gli occhi e a riconoscere il mondo circostante attraverso il nostro olfatto, riusciremmo soltanto ad avere una vaga idea di quello che percepiscono cani e gatti. Il loro naso contiene infatti un numero di recettori olfattivi notevolmente superiore a quello dell’uomo (125-300 milioni rispetto ai nostri 5 milioni) ed è anatomicamente strutturato in modo diverso; inoltre, anche l’area del loro cervello destinata ad elaborare gli stimoli olfattivi è molto più grande della nostra. Proprio perché noi umani non siamo abituati ad affidarci primariamente al senso dell’olfatto, spesso ci limitiamo a classificare gli odori in due grandi categorie come “buoni” o “cattivi”. Per esempio, se siamo al parco e vediamo per terra le feci di un altro animale, è grazie alla vista che noi le identifichiamo (posizione, vicinanza, dimensioni), mentre l’olfatto ci fa giungere subito a una conclusione (cattivo odore). Gli animali invece non mettono in atto questo tipo di categorizzazione, perché per loro l’olfatto è il più importante veicolo di informazioni: per il nostro cane l’odore sarà la fonte primaria di informazioni, dunque si avvicinerà a quelle feci non perché ne è attratto (ovvero non è questione di buono o cattivo), ma per raccogliere informazioni a riguardo (da quanto tempo si trovano qua? di chi sono?). In aggiunta a tutto ciò, cani e gatti possiedono un organo olfattivo (il cosiddetto organo vomeronasale) assente nel corpo umano, in grado di identificare gli ormoni rilasciati dagli altri animali e grazie al quale i cani sono persino in grado di riconoscere i nostri stati emotivi.

Naso gatto
Naso cane

Perché è importante, quindi, non trascurare il valore dell’olfatto nei nostri animali? Prima di tutto, per lo stesso motivo per cui noi umani facciamo le visite dall’oculista e ci mettiamo gli occhiali quando diventiamo miopi: riuscire ad ottimizzare la percezione del mondo è fondamentale per il nostro benessere tanto quanto per il loro. Se notiamo delle anomalie nella zona del naso come perdita di pigmentazione, secchezza prolungata del tartufo, presenza di muco o sangue, sarà necessario rivolgersi al medico veterinario per identificarne la causa e trovare un rimedio adeguato. Durante la stagione primaverile e estiva in particolare, va prestata attenzione alla possibilità che il cane inali un forasacco (inspirazioni e starnuti anomali rappresentano in questo senso una valida ragione per una visita dal veterinario). Infine, nella quotidianità è importante stimolare l’olfatto dei nostri amici a quattro zampe con dei semplici giochi in cui si nascondono in casa o in giardino dei premi che l’animale deve trovare seguendo le piste odorose.

In secondo luogo, è importante ricordarsi del ruolo svolto dall’olfatto nella vita sociale di cani e gatti per lo stesso motivo per cui noi quando troviamo un amico per strada ci fermiamo a scambiare due chiacchiere sugli ultimi avvenimenti. Il fatto che i nostri sensi fondamentali siano la vista e l’udito limita la nostra percezione del mondo su un tempo solo, ovvero il presente. Ecco perché per raccogliere informazioni dal passato l’unica cosa che possiamo fare è affidarci alla comunicazione verbale; che si tratti di una persona fisica, di un libro o di uno schermo, è così che noi siamo in grado di ricostruire cosa sia successo nell’ambiente circostante. Nell’universo olfattivo degli animali, invece, si può viaggiare nel tempo dato che ogni ambiente contiene degli odori che costituiscono anche delle tracce del passato: gli alberi e i muretti sono per i cani quello che per noi sono i telegiornali e i social network. In più, il vento può veicolare informazioni provenienti dal futuro ossia permette loro di riconoscere persone o oggetti in avvicinamento, nascosti o lontani, che per noi non sono ancora visibili. Per questo motivo, quando stiamo facendo una passeggiata coi nostri amici a quattro zampe, è bene lasciar loro il tempo necessario per annusare in tranquillità. A nessuno piace essere interrotto quando sta guardando, leggendo, ascoltando – o annusando – una buona storia.