
Progetto in collaborazione con il Dipartimento di Medicina Animale, Produzioni e Salute dell’Università degli Studi di Padova.
A cura della Prof.ssa Rebecca Ricci
Medico Veterinario Nutrizionista, PhD
European Specialist in Veterinary and Comparative Nutrition
Professore Associato
Dipartimento di Medicina Animale Produzioni e Salute
Università degli Studi di Padova
e-mail: rebecca.ricci@unipd.it
Il Covid-19 ha avuto un impatto profondo sul nostro stile di vita e, di riflesso, anche su quello dei nostri amici a quattro zampe, sebbene loro non vengano colpiti dalla malattia, fortunatamente.
I numeri del lockdown
Un recente studio pubblicato su una prestigiosa rivista scientifica ha analizzato come le vite dei cani di proprietà siano cambiate nel corso dell’ultimo anno a causa della pandemia. Dai dati raccolti da oltre 6000 proprietari di cani, è emerso come per la gran parte degli animali (79,5%) la routine quotidiana abbia subito dei cambiamenti a causa del lockdown.
In primo luogo, i cani vengono lasciati a casa da soli meno spesso e per periodi più limitati di tempo, trascorrendo pertanto più tempo in compagnia dei proprietari e dei bambini. Prima del Covid-19, soltanto il 14,6% dei cani non veniva lasciato a casa da solo per più di 5 minuti al giorno, ma con il primo lockdown questa percentuale è quadruplicata (58,0%).
Le passeggiate hanno subito una restrizione, sia in termine di numero di uscite giornaliere, sia in termine di durata. Inoltre, è aumentato il tempo che i cani trascorrono al guinzaglio durante le passeggiate, a discapito della possibilità di essere liberi e di interagire più liberamente con altri cani; di conseguenza, il gioco e le interazioni intraspecifiche (tra cane e cane) ne hanno risentito negativamente.
Viceversa, si è visto un incremento nelle sessioni di gioco “casalinghe” con i proprietari e nel numero di arricchimenti ambientali e giocattoli forniti agli animali in ambito domestico


Perché è importante parlare di questi cambiamenti?
Perché essi, nel lungo termine, potrebbero impattare negativamente sul benessere dei nostri animali, esitando in problemi di natura comportamentale (ansia da separazione) e/o di natura fisica (obesità).
Ansia da separazione
Per quanto riguarda l’ansia da separazione, essa si manifesta quando il cane prova stress nel separarsi dai suoi proprietari. Spesso è un comportamento associato a dei cambiamenti repentini nello stile di vita dell’animale: una drastica riduzione del numero di ore trascorse assieme ai proprietari a termine del lockdown, dopo tanti mesi trascorsi a più stretto contatto del solito, potrebbe favorire questo disturbo (soprattutto nel caso dei cuccioli). Al fine di prevenirlo, è importante abituare l’animale a trascorrere comunque dei periodi di tempo da solo, stabilendo una routine a cui si possa adattare e che assomigli a quella che si ha intenzione di adottare quando le restrizioni verranno allentate.
Aumento del peso
Altro problema è rappresentato da un maggior rischio di aumento del peso corporeo per una duplice causa, ovvero la minor attività fisica quotidiana svolta all’esterno e l’incremento incontrollato del numero di snack e fuoripasto. Sebbene questo possa apparire come un rischio trascurabile, in verità sono sufficienti pochi mesi perché questi effetti si concretizzino ed inizino a rendersi evidenti. In questo senso, le raccomandazioni fondamentali sono due:
La prima è che al ritorno alla normalità – che ci auguriamo arrivi il prima possibile – vengano ripristinati i regimi pre-covid sia in termine di passeggiate e attività fisica all’aperto, da aumentare rispetto ai livelli attuali, sia in termini di “concessioni alimentari”, che invece sono da diminuire.
La seconda è quella di cercare di fornire più stimoli al proprio animale domestico già durante questa primavera, sempre nel rispetto dei vincoli di legge. Con un po’ di fantasia, e preferendo delle ricompense non alimentari ai premi in cibo (come coccole e giochi), anche all’interno delle proprie abitazioni si può far consumare dell’energia al proprio cane e trascorrere divertendosi quello che speriamo essere l’ultimo periodo di isolamento.