
Progetto in collaborazione con il Dipartimento di Medicina Animale, Produzioni e Salute dell’Università degli Studi di Padova.
A cura della Prof.ssa Rebecca Ricci
Medico Veterinario Nutrizionista, PhD
European Specialist in Veterinary and Comparative Nutrition
Professore Associato
Dipartimento di Medicina Animale Produzioni e Salute
Università degli Studi di Padova
e-mail: rebecca.ricci@unipd.it
Può succedere che, per motivi di lavoro o personali, dobbiamo lasciare il nostro amato compagno a quattro zampe in una pensione o ad una persona che se ne occupi in nostra assenza, anche se per pochi giorni.
COME TROVARE IL POSTO GIUSTO PER I NOSTRI AMICI A 4 ZAMPE?
Il primo consiglio è quello di visitare la struttura che ospiterà il cane o il gatto di persona, non basterà quindi farsene un’idea guardando il sito web.
Una visita sul posto ci permetterà di verificare alcuni requisiti importanti.
Il primo scopo è quello di verificare il grado di pulizia della pensione: un posto pulito è un posto sicuro dal punto di vista sanitario; inoltre, è importante verificare che lo spazio destinato all’animale sia adeguato per dimensione e struttura e che gli garantisca riparo dagli agenti atmosferici.
Ad esempio, se lasciamo il cane in pensione durante il periodo estivo è bene controllare che abbia a disposizione un’ampia zona all’ombra; al contrario, se lo lasciamo in un periodo freddo, è importante che possa beneficiare di un posto ben riparato, coibentato ed eventualmente riscaldato.
Una buona struttura dovrebbe avere a disposizione un’area di sgambamento dove il cane possa correre e giocare, eventualmente e se permesso, con altri cani.
A tal proposito, bisogna valutare il grado di socialità dell’animale e comunicarlo al personale della struttura: ci sono cani che sono molto socievoli mentre altri non possono condividere spazi con i simili senza litigare.
In linea generale, anche se sono individui socialmente equilibrati, bisogna sincerarsi che il cane condivida gli spazi sempre con conspecifici della stessa taglia.
Ci sono strutture che hanno all’interno del proprio staff degli educatori cinofili che, tra i diversi compiti, valutano il grado di socialità del cane e scelgono i soggetti compatibili tra loro.
Qualora fosse possibile, sarebbe meglio portare il cane a conoscere la struttura e ad incontrare il personale così da dargli la possibilità di familiarizzare con essi, prima di lasciarlo in custodia. Se invece la pensione è per il gatto, bisogna controllare che la struttura presenti elementi di arricchimento ambientale come tiragraffi, giochi adeguati, palestrine da “scalare” e nascondigli. Qualora il cane o gatto avesse particolari esigenze, come seguire una terapia farmacologica, è opportuno comunicarlo allo staff ed è inoltre consigliabile fornire i recapiti del veterinario di fiducia a cui fare riferimento in caso di bisogno. Infine, è utile comunicare se il cane o il gatto è intollerante ad alcuni alimenti. Molte pensioni includono nel prezzo anche l’alimentazione: se fosse possibile è meglio non cambiare il regime alimentare. Prima di lasciarlo in pensione è consigliabile assicurarsi che abbia una protezione antiparassitaria valida, che sia vaccinato contro le principali malattie e che non abbia parassiti intestinali.
Una pensione seria vi chiederà queste precauzioni ed alcune non accettano animali senza un certificato veterinario attestante la buona salute dell’ospite. Queste precauzioni sono finalizzate alla protezione sia del nostro animale sia degli altri ospiti. Qualora si decidesse di non far lasciare casa al nostro pet, dovremmo ingaggiare una persona che si rechi al nostro domicilio per occuparsene.
Tale modalità può essere interessante soprattutto per i gatti che hanno un minore spirito di adattamento alle situazioni ambientali e perché non necessitano di passeggiate per i bisogni fisiologici. Per questo motivo, il cat-sitter potrà occuparsene anche una volta al giorno per controllare e pulire la lettiera, la ciotola dell’acqua e del cibo.

